Accompagnatore Padova

Caro Roberto, ho visto la seconda parte, che non conoscevo, della tua intervista per "erotika italiana" e mi è piaciuta molto, perché mi sembra molto sincera e perché mi ha fatto capire un poco di più di te. Credo di capire, che è stata una bella presunzione da parte mia voler essere amica di Roberto dopo la nostra serata insieme. So bene che l'amicizia non la si può di certo né esigere, né pretendere, né aspettarsela. Eppure proprio questo errore ho commesso, pensando che tu voglia essere amico di chiunque te lo chieda, mentre è ovvio che tu, come ognuno di noi, le amicizie te le scelga da solo.

Penso che ho enormemente confuso le tue personalità, quella tua e quella di Roy, che sicuramente non sono categoricamente separate l'una dall'altra, ma che sembrano esserlo, perché una è quella tua privata e l'altra è quella pubblica, del tuo lavoro. Non è facile scinderle: nelle tue interviste, nel tuo libro, nel tuo sito si mescolano un poco. Leggendoti ed ascoltandoti si ha l'impressione che tu dica molte cose di te, di Roberto, della persona privata, che tu mostri le tue parti più personali. Ma non è e non può essere così.

Devi proteggere in tutti i modi Roberto, la persona privata, dal tuo ruolo professionale, altrimenti permetteresti a troppe persone di conoscerti nel tuo intimo.  Sei bravissimo a separare Roberto e Roy, segno della tua grande professionalità, esigenza sacrosanta per vivere la tua privacy di persona. La confusione nasce in noi, che ti contattiamo, e pensiamo di avere a che fare con Roberto quando invece noi per prime vogliamo Roy. Ammiro e finalmente capisco la tua enorme capacità e forza nel tenere ben distinte le due parti: il privato ed il lavoro.

Devi avere una gran forza di volontà per importi ed effettuare una tale netta scissione! D'altronde deve essere l'unico modo per sopravvivere e non perderti tu stesso in un labirinto. Le  persone proiettano su di te le loro aspettative, i loro desideri mentali ed emotivi, i loro narcisismi e protagonismi. Sei fortissimo a riuscire a scrollarti di dosso tutto questo!!  Vedo solo ora l'immenso sforzo che ti deve costare, quotidianamente, costantemente, l'esigenza assoluta di proteggere Roberto dagli assalti delle tue clienti.

Chi ti vuole amare, chi ti vuole redimere, chi ti vuole suo, chi ti vuole per amico, chi vuole essere in un qualsiasi modo unica, speciale, diversa dalle altre. Ma come fai a resistere a tutto questo?! L'avrai anche imparato col tempo, ma la dice lunga sulla tua forza interiore! Non posso che ammirarti per questo. Ascoltando l'intervista di cui dicevo sopra penso di aver capito che è ovvio che per fare il tuo lavoro non puoi innamorarti mai e che hai scelto con estrema lucidità di non farlo, perché non potresti fare bene il tuo lavoro. Sarebbe impossibile.

Forse ti riesce facile sacrificare la tua vita privata per il tuo lavoro. Forse invece è un doloroso sacrificio. Che ti costa, che ti impone una solitudine, che ti far star male, che ti fa piangere quando sei solo, con te stesso. Felice di essere solo per rigenerarti, raccoglierti, sentirti, per scrollarti di dosso tutto quello che la gente ti butta addosso. Ma forse, a volte, l'essere solo diventa vera solitudine. Spero di avere occasione di rivederti, chissà magari ne parleremo insieme e mi dirai la tua idea in merito, sempre tu voglia essere Roberto per una sera con me. Ti ammiro, Roberto, veramente!! Un abbraccio

A.